martedì 2 agosto 2011

27 luglio Porto Kayio - Khitera (Cerigo in veneziano)

27 luglio Porto Kayio - Khitera (Cerigo in veneziano), 35 miglia circa, vento da Sud Est sui 20 nodi, navigazione a motore nella seconda parte del viaggio


Altra alba, solo in barca riesco a prendere il primo sole, Mah!. In quattro ancora prendiamo il gommone e curiosiamo questo angolo di paradiso solo spezzato da un paio di ristoranti. Enrico e Sonia stanno di vedetta. Pido non alpeggia, noi tre sì e finiamo in un borghetto abbandonato in cima alla collina ad ammirare la torre di pietra grigia e le case intorno cadenti e sbrecciate. Domina anche l'altro mare questo posto abbandonato che forse ospitò eredi di Sparta.

Torniamo in tempo e salpiamo in fretta verso Cerigo, 35 miglia più a Sud, isola avamposto dello Ionio e di Venezia per quasi cinque secoli annunciata dallo scoglio Uovo. E' una navigazione che parte bene (cioè col vento) e finisce male (a motore). L'isola dove nacque Afrodite Venere si annuncia pelata e osteggiata da grotte, il porto si apre dopo un promontorio e un faro dominati da una fortezza salda e dirupata, un altro bastione da togliere il fiato che domina il villaggio vecchio di Chora, case bianche e finestre blu come solo nell'Egeo. Ormeggiamo e facciamo in tempo ad affittare uno scooter e fare riprese di questo castello al tramonto. Dentro solo per un respiro, poi il guardiano ci sbatte fuori, severo. E' bello il posto. Magico.







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